Ibra raccontato ai ragazzi by Emanuele Giulianelli

Ibra raccontato ai ragazzi by Emanuele Giulianelli

autore:Emanuele Giulianelli [Giulianelli, Emanuele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2021-05-06T12:00:00+00:00


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MILANO PARTE 2

Un altro scudetto, stavolta in rossonero

«Abbiamo l’attacco più forte d’Europa. Se fossi il tecnico del Milan, sarei molto, molto felice.»

Amelia, Yepes, Papastathopoulos e Boateng: questi sono gli acquisti messi a segno dal Milan nell’estate 2010 a meno di una settimana dalla fine del calciomercato. Nomi certamente non esaltanti, per una squadra che punta a migliorare il terzo posto appena ottenuto, sotto la guida di Leonardo con il suo famoso modulo 4-2-fantasia.

I tifosi sono scettici. Non hanno fatto i conti, però, con quella vecchia volpe di Adriano Galliani, il direttore sportivo del Milan, vero e proprio stratega del mercato, che nel più totale silenzio sta imbastendo l’affare dell’anno, con la collaborazione di Mino Raiola.

Per il 25 agosto al Camp Nou è in programma l’amichevole Barcellona-Milan per il consueto trofeo Gamper di inizio stagione, lo stesso che l’anno precedente aveva visto l’esordio in maglia blaugrana di Zlatan. Stavolta lo svedese è un separato in casa ed è in attesa che si concretizzi il suo trasferimento in un altro club. Già, ma quale? Non sono molte le squadre europee che possono permettersi di acquistare uno degli attaccanti più forti del panorama internazionale, che solamente un anno prima è stato pagato quasi settanta milioni di euro.

Certamente non il Milan, che nel 2010 non può spendere una simile cifra per un solo giocatore. Anche se è un giocatore che farebbe sognare i tifosi e che il nuovo allenatore, Massimiliano Allegri, accoglierebbe a braccia aperte. Gli sceicchi, proprietari del Manchester City, sono pronti ad aprire la borsa con i petroldollari, ma Ibra e il suo manager Raiola preferirebbero i rossoneri, per il prestigio del club e perché rappresenta la solita sfida che a Zlatan piace da matti: andare in una squadra che non vince da troppo tempo e riportarla al top. Serve un piano, però, per costringere il Barcellona ad abbassare le proprie pretese e rendere il prezzo dello svedese abbordabile per il Milan.

E il piano è davvero un capolavoro.

Qual è la squadra rivale del Barcellona per eccellenza, quella alla quale un presidente appena eletto come Sandro Rosell non cederebbe mai Ibrahimovic? Condivisione gratuita del sito eureκαddI. Il Real Madrid, ovvio. E in che squadra è andato ad allenare José Mourinho, dopo aver vinto la Champions League con l’Inter? Esatto, proprio il Real.

Bene, il gioco è fatto. Perché? Perché Mino Raiola non fa altro che presentarsi nell’ufficio di Rosell, fingendo un interesse di Mou per il suo ex giocatore.

Il presidente risponde ovviamente: – Mai al Real Madrid –. Ma poi è costretto a trattare: dando per scontato che Ibra non giocherà mai con Guardiola, infatti, uno di loro due dovrà per forza andarsene. E il tecnico è intoccabile. Più passa il tempo e più, ovviamente, il presidente è costretto ad abbassare le sue pretese, sperando che un’altra squadra si interessi alla trattativa al posto del Real Madrid.

Ora vi chiedo: secondo voi a chi telefona continuamente Mino Raiola per informarlo degli sviluppi dell’affare? La risposta è semplice: a quello stesso Adriano Galliani che è volato a Barcellona per il trofeo Gamper e ha dichiarato che non tornerà a Milano senza Ibra.



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